A chi giova la tensione? Cui prodest?
di Guido Di Stefano
A chi giova questo crescente stato di tensione? A chi giovano i venti di guerra? A chi giovano le fulminee fiamme che lambiscono ogni angolo della terra?
Riteniamo doveroso “servire” la verità a prescindere da tutte le “nobili” motivazioni (vere foglie di fico per nascondere le nudità dei re) con cui ci viene artatamente ostacolata la visione globale e otteniamo l’immediata risposta (certo al negativo): non giovano ai popoli, non giovano all’umanità!
Cui prodest? Già nell’antica Roma democratica dilagava questo quesito quando gli eventi non presentavano contorni netti o erano sfrontatamente influenzati dal senato in danno anche del popolo. Avete letto bene: quel Senato e quel Popolo tramandatici nell’acronimo SPQR, cioè Senatus Populus-Que Romanus (il senato e il popolo romano).
Forse la prima potente lobby organizzata nacque nel senato romano: un organismo che si ammantò di miope conservatorismo e fu asservito all’autoconservazione e alla perpetuazione di privilegi e strapotere della dominante casta politi co-economica.
Già i contemporanei dicevano: “Senatores boni viri, Senatus mala bestia” (i Senatori uomini buoni, il Senato una bestia malvagia).
E la mala bestia (allora come ora) privilegiava gli yes-man estratti dal “cerchio magico” e li elevava al rango di uomini probi, fedeli alla repubblica e amanti del popolo; di contro demonizzava i “riformisti” come esseri immondi e immorali, nemici del popolo e della democrazia, ladri e furfanti.
Le guerre civili erano inevitabili, forse anche desiderate e, in qualche modo, sponsorizzate.
Così velocemente citiamo la tragica fine dei tribuni Tiberio e Caio Gracco; Mario (il reprobo) contro Silla (il virtuoso “yes”); il libertino e sobillatore (o progressista) Catilina contro cui il decantato Cicerone concepì ed attuò (supportato dal senato) la ritardata esecuzione delle votazioni (oggi si potrebbe parlare del primo imbroglio elettorale documentato dalla storia); Cesare contro (il fidato) Pompeo; Pompeo contro altri.
La storia ci racconta delle guerre civili e del sangue versato per la miopia senatoriale: d’altra parte cosa ci si poteva aspettare da persone incollate allo scranno e sicure di non dover fronteggiare nessun gladio ostile (né loro, né i loro rampolli). Certo per Cesare dovettero organizzare e pilotare una superba congiura che si avvalse di giovani e ingenui idealisti: pagarono tutti e i programmi politici di Giulio Cesare progredirono, perché i tempi erano maturi a prescindere dalla ristretta e corta visione politica delle cariatidi a lui ostili.
In definitiva anche allora con nobili intenti si giustificavano i crimini tornacontistici.
Secoli dopo troviamo altre guerre ed altri morti: le crociate, la strage dei Catari, la distruzione dei Templari, le invasioni della Sicilia, le inquisizioni, le brutali colonizzazione delle Americhe e dell’Africa e la “proiezione” in estremo oriente e in Oceania.
Le motivazioni ufficiali? Sempre nobili: difesa e propagazione della fede (chissà perché il Creatore voleva tanti morti), la diffusione della cultura e della civiltà (tutta roba europea beninteso). Addirittura per giustificare la schiavitù in danno dei primitivi qualcuno cercò di dimostrare che i primitivi indigeni non avevano un’anima!
Quanti popoli e nazioni distrutti! A chi o a cosa giovava? Essenzialmente a soddisfare le bramosie di potere e ricchezza dei “signori” (laici e religiosi) europei: ma questo non veniva raccontato alle genti.
A proposito di storia, rivendicazioni storiche e quant’altro noi occidentali in effetti non abbiamo ancora riconosciuto a tutti chiediamo: non sarebbe il caso di consentire la rinascita della nazione indiana in nord-America, della nazione Azteca in Messico, quella Maya, quella Inca sempre nelle Americhe, quelle “aborigene” in Oceania e magari il Regno di Sicilia?
Qualcuno potrebbe osservare che ora siamo più “civili” e certe cose non possono succedere: semplice illusione!
I massacri ed i genocidi consumati nel XX secolo, specialmente nei due continenti antichi, sono “storia” e non semplici racconti: a chi sono giovati o giovano?
Chi sono i beneficiari delle morti di J.F. Kennedy, S. Allende, Y. Rabin, Y. Arafat, S. Hussein, M. Gheddafi? Certamente non i loro popoli e neppure l’umanità!
Non abbiamo elementi per entrare nel merito della collocazione spazio-temporale di certi avvenimenti giudiziari a carico di personaggi chiave e quindi dobbiamo considerarli correti.
Ma la destabilizzazione dell’Africa, del Medio Oriente, dell’estremo Oriente, delle frontiere orientali europee, i massacri continui, il dispregio dell’umanità, l’invisibilità della verità a chi mai potranno giovare?
Alle forze del bene? No!
Ed allora? Ditelo voi!
Per finire cinque domande in una: tra i personaggi che calcano o “vigilano” la scena politica-finanziaria mondiale ci sono pecore, ci sono pastori buoni, ci pastori cattivi, ci sono cani, ci sono lupi?
A chi giova il caos?